martedì 29 settembre 2015

Sterminio animale e terrestre



Per chiunque si occupi di sfruttamento animale, diffondendo informazioni sul genocidio che l'uomo continua a perpetrare con numeri in costante aumento, risalta imbarazzante notare il parallelismo tra schiavitù umana e schiavitù animale. E' ancora più ridicolo scoprire le stesse obiezioni e perplessità riguardanti il danno economico dello schiavista.

Chiedo: può forse il denaro essere più importante della vita degli altri animali, nostri fratelli sulla Terra, degli altri umani, che non hanno da mangiare a causa degli allevamenti di “animali da carne”, della Terra, che sta morendo per la medesima causa.
Numero degli animali trucidati per diventare cibo
  • Nel mondo vengono uccisi a scopo alimentare:
    • 170 miliardi di animali ogni anno;
    • oltre 14 miliardi di animali ogni mese;
    • mezzo miliardo di animali ogni giorno;
    • 19 milioni di animali ogni ora;
    • oltre 300.000 animali ogni minuto;
    • oltre 5.390 animali al secondo.
  • Il numero di animali uccisi ogni 3 ore nel mondo per la nostra alimentazione è pari al numero di abitanti dell'Italia.
  • Il numero di animali uccisi ogni secondo per la nostra alimentazione è superiore al numero di morti nell'attentato dell'11 settembre contro le Torri Gemelle.
  • Nella sola Italia vengno uccisi per finire sulle noste tavole:
    • 2 miliardi e mezzo di animali ogni anno;
    • 225 milioni di animali ogni mese;
    • 8 milioni di animali ogni giorno;
    • oltre 300.000 animali ogni ora;
    • 5100 animali ogni minuto;
    • 90 animali al secondo.
  • Ogni minuto solo in Italia per la nostra alimentazione viene ucciso un numero di animali pari al numero di vittime dell'attentato dell'11 settembre contro le Torri Gemelle
  • Ogni anno solo in Italia viene ucciso un numero di animali pari alla metà della popolazione mondiale.


L'impatto ambientale degli allevamenti

Il mondo moderno industrializzato minaccia l'ambiente naturale in più e più modi. Di queste minacce, e di come porvi rimedio, si discute con passione da anni in vari ambiti.
Ma viene sempre trascurato un fattore fondamentale: l'allevamento di animali per l'alimentazione umana, causa di un devastante impatto sull'ambiente. Che sia per la produzione di "carne" o di uova o di latte, non fa differenza, perché sempre di allevamento si tratta, e il fatto che gli animali, prima di essere uccisi per la loro carne, abbiano prodotto latte, o abbiano prodotto uova, cambia poco, per quanto riguarda il problema dell'impatto ambientale, trascurando per un momento il risvolto etico dello sterminio.
Ormai la metà delle terre fertili del pianeta viene usata per coltivare cereali, semi oleosi, foraggi, proteaginose, destinati agli animali. Per far fronte a questa immensa domanda - in continuo aumento, in quanto le popolazioni che tradizionalmente consumavano pochi alimenti animali oggi iniziano a consumarne sempre di più - si distruggono ogni anno migliaia di ettari di foresta pluviale, per far spazio a nuovi pascoli o a nuovi terreni da coltivare per gli animali, che in breve tempo si desertificano, e si fa un uso smodato di prodotti chimici per cercare di ricavare raccolti sempre più abbondanti.
Sono ormai sempre di più gli studiosi che denunciano con articoli ben circostanziati - sia su riviste tecnico-scientifiche che divulgative - che uno dei modi più potenti di proteggere l'ambiente è quello di cambiare modo di mangiare, tornando a modelli più tradizionali e diminuendo quindi drasticamente il consumo di carne e altri alimenti di origine animale (latte, uova), la cui produzione e' estremamente dispendiosa in termini di risorse (terreni, energia, acqua) e di inquinanti emessi (gas serra, sostanze chimiche, deiezioni ad alto potere inquinante).

Da dove deriva questo impatto?

Per comprendere i motivi dell'impatto sull'ambientale in generale e sull'effetto serra in particolare, occorre notare che gli animali d'allevamento sono "fabbriche di proteine alla rovescia".
Infatti gli animali d'allevamento consumano molte più calorie, ricavate dai vegetali, di quante ne producano sottoforma di carne, latte e uova: come "macchine" (cosi' sono ormai considerati nella moderna zootecnia) che convertono proteine vegetali in proteine animali, sono del tutto inefficienti. Il rapporto di conversione da mangimi animali a cibo per gli umani varia da 1:30 a 1:4, a seconda della specie animale. Questo causa uno spreco enorme di terreni fertili, energia, acqua, sostanze chimiche.
Percio' la scelta del tipo di proteine di cui cibarsi puo' fare una differenza significativa nella quantita' di energia che consumiamo. Le calorie di combustibile fossile spese per produrre 1 caloria di proteine dal grano sono pari a 2,2. Per i cibi animali ne servono molte di più, in media 25, ma in particolare 40 per la carne bovina, 39 per le uova, 14 per il latte, 14 per la carne di maiale. (Fonte: Sustainability of meat-based and plant-based diets and the environment di David e Marcia Pimentel, Am J Clin Nutr 2003; 78(suppl);660S-3S)
Per quanto riguarda l'acqua, con l'acqua che una persona usa in un anno per tutte le sue necessita', si riesce a produrre solo poco piu' di un kg di carne bovina!
In organizzazioni come l'OMS e la FAO, aumenta sempre di più la preoccupazione per l'impatto dell'allevamento industriale sull'utilizzo delle terre coltivabili e conseguentemente sulla possibilità o meno di nutrire il mondo in modo efficiente.
Esse affermano: "L'aumento del consumo di prodotti animali in paesi come il Brasile e la Cina (anche se tali consumi sono ancora ben al di sotto dei livelli del Nord America e della maggior parte degli altri paesi industrializzati) ha anche considerevoli ripercussioni ambientali. Il numero di persone nutrite in un anno per ettaro varia da 22 per le patate, a 19 per il riso fino a solo 1 e 2 persone rispettivamente per il manzo e l'agnello. Allo stesso modo, la richiesta d'acqua diventerà probabilmente uno dei maggiori problemi di questo secolo. Anche in questo caso, i prodotti animali usano una quantità molto maggiore di questa risorsa rispetto ai vegetali." (Fonte: WHO/FAO, Diet, nutrition, and the prevention of chronic disease. Report of the Joint WHO/FAO expert consultation, 26 April 2002)
A questo spreco e a questa inefficienza sono collegate anche le ripercussioni sull'effetto serra: da una parte, lo spreco di energia e materie prime causa l'emissione di gar serra in maniera indiretta (spreco di energia per la coltivazione di mangimi usati in modo inefficiente e per il loro trasporto), dall'altra, le deiezioni degli animali - allevati in quantita' enormi - causano l'emissione di gas serra in maniera diretta.
Per saperne di più:
Visita la mostra a cartelloni Vacche grassi, bambini magri, foreste disboscate
Visita il sito del Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione (NEIC) - www.nutritionecology.org/it/ 

INQUINAMENTO
L’allevamento intensivo inquina i terreni, le acque e i mari, contaminando la natura con tossine potenzialmente mortali.
Con migliaia di animali ammassati in luoghi chiusi, questi allevamenti intensivi sono suscettibili di creare tutta una gamma di agenti inquinanti. Queste sostanze inquinanti possono danneggiare al tempo stesso l’ambiente naturale, gli animali e le piante.
Nel 2006, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) ha descritto l’allevamento intensivo come «... uno dei fattori che maggiormente contribuiscono ai più gravi problemi ambientali attuali».

Molti animali significano molto cibo

Metodi di allevamento più tradizionali sono spesso efficaci per trasformare l’erba e certe deiezioni in alimenti utili per il bestiame. Il modello di allevamento « crescita rapida, rendimento elevato » è invece molto meno efficace, perché utilizza delle quantità considerevoli di cereali e di soia ricca di proteine per rispondere alle necessità alimentari degli animali.  Le colture di cereali ricevono quantità massicce di pesticidi e di fertilizzanti ricchi d’azoto e fosforo per stimolarne la crescita, ma una gran parte di questi prodotti può diffondersi nei terreni e nelle falde freatiche.
« L’allevamento bovino americano è responsabile di circa un terzo dell’azoto e del fosforo che si riversa nelle acque dolci del paese. (Fonte: FAO, 2006) »

Molti animali significano molti rifiuti

Gli animali degli allevamenti producono ogni giorno grandi quantità di rifiuti ricchi di azoto e fosforo. Questo fatto può essere di per sé un elemento positivo: le deiezioni di origine animale possono servire da letame e reintegrare il suolo di alcune sostanze nutritive. Tuttavia, negli allevamenti intensivi, la concentrazione degli animali all’interno di capannoni chiusi significa in genere che i rifiuti sono fortemente concentrati su zone relativamente ristrette. Se questi rifiuti non vengono gestiti ed eliminati correttamente, e ciò accade spesso, finiscono nell’ambiente naturale.
« Certi grandi allevamenti producono più rifiuti grezzi della popolazione umana di una grande città americana. (Fonte: US Government Accountability Office, 2008) »
L'azoto e il fosforo possono essere all’origine di gravi problemi, per esempio quando si ritrovano nei corsi d’acqua. La loro presenza massiccia provoca la proliferazione di alghe che monopolizzano l’ossigeno presente nell’acqua, il che può uccidere le piante e gli animali, se non addirittura lasciare delle vaste «zone morte» nelle quali possono sopravvivere solo poche specie.
Una parte dell’azoto diventerà gassoso, trasformandosi per esempio in ammoniaca; ciò contribuisce ad acidificare le acque e a ridurre lo strato di ozono. Inoltre, possiamo subire delle conseguenze dirette e immediate, poiché può essere minacciata la qualità dei nostri approvvigionamenti idrici.
« L'allevamento del bestiame è responsabile di oltre il 60% delle nostre emissioni globali di ammoniaca. (Fonte: FAO, 2006)»

Altri effetti negativi

Gli allevamenti intensivi possono anche produrre un cocktail di agenti contaminanti, in particolare agenti patogeni come il batterio E. coli, metalli pesanti e pesticidi. Questi contaminanti rappresentano una minaccia potenziale per la nostra salute, oltre che per quella di altri animali e vegetali.
« Il liquame di maiale è 75 volte più inquinante dei liquami domestici grezzi. (Fonte: Archer,

domenica 6 settembre 2015

Contro Hermes e le sue stragi.

In seguito a diversi dossier pubblicati da PETA, il movimento Cani Sciolti mette in scena una protesta sotto  Hermes, cliente degli allevamenti mostrati nei dossier 

Il documento riporta:


"Una nuova investigazione PETA US su allevamenti di alligatori e coccodrilli fornitori di pelli per le concerie di proprietà di Hermès, colosso dell'alta moda e del prêt-à-porter, svela condizioni terribili, ma anche presunte infrazioni di leggi statali e federali degli Stati Uniti, nel caso di un allevamento nel Texas.


I rettili, intrappolati in aridi pozzi affollati, venivano sgozzati con coltelli o taglierini, tutto per la produzione di borse Birkin per oltre £25,000 oppure di orologi del costo di £1,000. La documentazione ha spronato PETA US e affiliati a domandare a Hermès di eliminare la produzione e vendita di prodotti di pelli esotiche, i quali hanno un costo elevato per la fauna selvatica.


È stata anche presentata una denuncia presso le autorità texane riguardo agli atti di crudeltà verso gli animali ripresi presso la Lone Star Alligator Farms di Winnie, Texas, dove gli operai sparavano in testa agli alligatori, anche più di una volta, con pistole pneumatiche a bulloni, e sgozzavano gli animali con un taglierino per tagliare le vene.


Alcuni degli esemplari sopravvivevano a questo orrore: si muovevano ancora in bidoni di acqua gelata nei minuti successivi. Nei casi in cui la pistola a bulloni si dimostrava inefficace, il responsabile della struttura ha ordinato a un operaio di incidere centinaia di alligatori senzienti, cercando di dislocare le loro vertebre, proseguendo poi con l'inserirmento di un'asta metallica nelle loro colonne vertebrali per tentare di danneggiarne il cervello.


Il responsabile si riferiva agli alligatori vivi come "cinturini per orologi", visto che alcune delle loro pelli sono usate per le fascette di "lusso" degli orologi da polso Hermès.


Non è andata meglio nella Padenga Holdings Crocodile Farms di Kariba, Zimbabwe, che fornisce pelli per le borse Birki. Qui ogni pozzo di cemento veniva riempito con oltre 200 coccodrilli ammassati. Padenga è uno degli allevamenti di coccodrilli del Nilo più grandi al mondo ed è responsabile per l'85 per cento della fornitura globale delle pelli di coccodrillo per marchi della moda e del lusso, con 43.000 animali uccisi solo nel 2014. L'azienda detiene anche il 50 per cento del commercio in Texas.


"Le scoperte PETA di quanto accaduto presso i fornitori Hermès negli Stati Uniti e in Africa mostrano esseri vivi e senzienti che hanno vissuto una vita miserabile e subíto una morte orrenda", dice Mimi Bekhechi, Direttore di PETA. "I consumatori spendono migliaia di sterline per questi accessori, ma sono gli animali a pagare il vero costo di questi disgustosi, crudeli allevamenti".





RASSEGNA STAMPA EVENTO COCCODRILLI HERMES CANI SCIOLTI 1 SETTEMBRE 2015 MILANO


http://www.telecolor.net/2015/08/coccodrilli-nel-quadrilatero-della-moda/


http://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it/2015/08/31/presidio-davanti-hermes-per-la-strage-di-coccodrilli/



http://www.pianetaoggitv.net/ambiente-e-societa/45-ambiente-e-societa-oggi/3632-ufficio-stampa-liberazione-animale-informa


http://radiobau.it/2015/08/31/coccodrilli-nel-quadrilatero-della-moda/


telecolor tg edizione serale del 1 settembre 2015


http://www.telecolor.net/2015/09/milano-presidio-contro-la-mattanza-dei-coccodrilli/

http://it.geosnews.com/p/it/lombardia/coccodrilli-nel-quadrilatero-della-moda_7645009


http://milano.corriere.it/foto-gallery/cronaca/15_settembre_01/protesta-uomini-coccodrillo-be3ba396-508f-11e5-ad2e-


http://www.milanotoday.it/cronaca/protesta-animalisti-montenapoleone-hermes-1-settembre-2015.html795b691a3a45.shtml


http://www.ilgiorno.it/milano/foto/protesta-uomo-coccodrillo-1.1260688


http://gds.it/2015/07/31/modella-insanguinata-davanti-un-negozio-hermes-la-protesta-in-difesa-dei-coccodrilli-foto_390087/


http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/09/01/foto/milano_moda_hermes_animalisti-121994987/1/#1


rai 3 tg lombardia punto 4.49

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-00dc1c4a-b03a-4dc5-b2b3-5ed4a1cd1c61-tgr.html#p=0


Intervista Restiamo Animali Controradio arriva link podcast..


il giorno cartaceo del 2 settembre pagine di Milano


Telelombardia tg ore 19 del 1 settembre 2015



http://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2015/09/01/siamo-tutti-coccodrilli-sit-in-animalista-davanti-hermes_51c3c50a-b097-4b6d-98d8-7a04a5eee482.html


http://www.ultime-news.it/la-protesta-degli-uomini-coccodrillo_575951.html


http://www.quotidiano.net/animali/animali-moda-pelle-1.1261410


https://www.facebook.com/TgAmiciAnimali/timeline/story?ut=43&wstart=0&wend=1443682799&hash=-8828926073107673894&pagefilter=3


http://www.avantionline.it/2015/09/a-milano-sit-in-contro-la-maison-hermes/#.VedY4uGgsgR


http://www.avantionline.it/blog/silvia-sequi/#.VedZ4-GgsgR


Youtube tube


https://youtu.be/0F4IsXPkCYI